Parliamo di monitor e di come orientarsi nell’acquisto monitor. Molto spesso di questi “accessori” (senza i quali comunque non si riuscirebbero ad utilizzare i dispositivi ad essi collegati) se ne parla poco, concentrando la propria attenzione più sui dispositivi (pc, console, eccetera) da collegare ad essi. In realtà l’acquisto monitor è di importanza pari a quella dei componenti hardware, in quanto è esso stesso un componente che influisce in maniera positiva o negativa sulla trasmissione delle immagini e sull’esperienza d’utilizzo.
No, i monitor non sono tutti uguali e come tutti i componenti hardware sono diverse le caratteristiche tecniche che ne stabiliscono la qualità e la tipologia. In questa nostra guida all’acquisto vogliamo proprio far luce su questi elementi, andando a comprendere cosa c’è da sapere e come fare una valutazione attenta e ponderata per acquistare il modello migliore per la propria casa o il proprio ufficio.
Indice dei contenuti
Guida all’acquisto monitor per tipologia
- Migliori monitor 4K e 5K per Mac
- Xbox: quali sono i migliori monitor?
- Migliori Monitor gaming PS4 e PS4 Pro
- Monitor per la casa e per l’ufficio
- Migliori monitor Ultrawide
- Migliori monitor per computer
Tecnologia LCD o LED
Partiamo da due acronimi spesso utilizzati come sinonimo di qualità e modernità, ma di cui altrettanto spesso si ignora il significato e quanto incidano nell’acquisto monitor. Un pannello LED (Light Emitting Diode) è quella composta da un semiconduttore di elettricità che emette la luce in fotoni; in questo tipo di tecnologia i LED hanno un colore bianco e sono posti dietro il pannello (retroilluminazione). In questi monitor i LED possono essere posizionati solamente sul bordo del monitor (con materiali che poi diffondano l’immagine) o su tutta la superficie.
Nel caso di un pannello LCD (Liquid Crystal Display), invece, si utilizzano i cristalli liquidi che, attraverso la polarizzazione di alcune piccole particelle, creano il colore. Il colore è determinato da una piccola parte di rosso, una di verde e una blu (RGB) e sono i famosi pixel, ovvero le parti minime dell’immagine che viene vista sullo schermo. Il numero di pixel stabilisce la risoluzione del monitor.
Altre distinzioni
Quando si procede all’acquisto monitor ci si imbatte in schede tecniche di questi dispositivi piene di sigle, codici e acronimi vari. Essendo spesso di difficile comprensione proviamo ad effettuare un piccolo riassunto chiarificatore.
Tecnologia TN – Twisted Nematic
La cosiddetta tecnologia TN funziona grazie alla polarizzazione dei cristalli liquidi; si tratta della tecnologia più utilizzata nei monitor LCD e che ne ha determinato il successo. Questo è dovuto ai tempi di risposta piuttosto bassi, ai ridotti costi di produzione, alla grande versatilità nell’integrazione con le varie tecnologie di gioco (LightBoost, 3D, eccetera) e alla possibilità di integrare anche altri refresh rate. Allo stesso tempo però i monitor con tecnologia TN hanno una precisione cromatica non eccellente; nonostante negli ultimi anni la qualità sia stata perfezionata, non è questo l’acquisto monitor più indicato per i professionisti che ricercano un pannello con una resa dei colori di assoluto livello.
Tecnologia IPS – In-Plane Switching
Passiamo ora a parlare della tecnologia più recente nel settore dei monitor, ovvero quella IPS (In-Plane Switching). La particolarità dei monitor con questa tecnologia è quella relativa alla disposizione dei cristalli, che rimangono paralleli al pannello e nella stessa posizione. Questo elemento influisce in maniera negativa sulla reattività (refresh rate), motivo per cui per i gamer non è questa la scelta che viene spesso consigliata. In realtà le cose negli ultimi anni sono nettamente migliorate ed è possibile trovare monitor IPS ad alto refresh rate ideali per i videogiocatori. All’interno della tecnologia IPS esistono poi diverse sottocategorie (AH-IPS, AHVA, PLS, eccetera).
Tecnologia VA – Vertical Alignment
Solitamente si pensa che i monitor con tecnologia VA siano un misto tra i IPS e TN, ma non è così. Oggi questo tipo di monitor sono molto popolari nonostante all’inizio furono creati per risolvere i problemi tipici dei pannelli TN ma il risultato fu un fallimento. Si decise quindi di procedere con ulteriori esperimenti e ad oggi i risultati più convincenti sono quelli di Samsung (Patterned Vertical Alignment) e quelli di Fujitsu (Muti-domain Vertical Alignmnet. Partiamo proprio da questi ultimi.
Tecnologia MVA – Multi-domain Vertical Alignment
La tecnologia MVA si basa sulla divisione del pannello del monitor in domini dove all’interno i cristalli liquidi sono posizionati in maniera opposta. Nel corso degli anni il miglioramento di questa tecnologia è stato perseguito utilizzando sempre più domini, arrivando agli 8 che ad oggi, è il massimo raggiunto dai MVA più moderni.
Tecnologia PVA – Patterned Vertical Alignment
Nel caso della tecnologia PVA, invece, ci sono moltissime differenze sia rispetto al MVA che a tutti gli altri, tanto che non a torto molti lo considerano una tipologia di pannello a sé stante. In questo caso il pannello è diviso anch’esso in domini che non hanno cambiamenti di colore quando cambia l’inclinazione dei cristalli liquidi.
Quale tecnologia scegliere?
Nonostante il nome delle tecnologie sia lo stesso di quello delle origini oggi tali tecnologie sono molto più raffinate ed efficienti, pur mantenendo alcuni limiti e peculiarità proprie.
Per la scelta dell’acquisto monitor è bene tenere in considerazione diversi fattori; come abbiamo detto è fondamentale anche orientarsi verso dispositivi coerenti con l’utilizzo per il quale li si acquista. Per quel che riguarda la qualità dei colori c’è da dire che i pannelli VA sono più vivi e dettagliati di quelli TN, ma gli IPS sono una spanna superiori sopra agli altri.
Per quanto riguarda i tempi di risposta i monitor TN sono migliorati più degli altri nel corso degli anni. Anche gli IPS garantiscono un livello complessivo notevole. I monitor VA sono da preferire per il contrasto statico e oggi sono molto diffusi in quanto si tratta di una tecnologia piuttosto versatile soprattutto perché ottima per la realizzazione di schermi curvi (che oggi stanno prendendo sempre più piede).
Dimensioni e risoluzione
Un altro discorso va affrontato in merito alle dimensioni e alla risoluzione di un monitor. Anche in questo caso non bisogna fare generalizzazioni e una risoluzione maggiore (quindi con più pixel) otterrà sì immagini più nitide, ma se si utilizza il monitor collegato ad un pc le icone risulteranno molto piccole. Anche questo conferma come bisogna prima valutare l’utilizzo del monitor per poi passare all’analisi delle caratteristiche tecniche.
Per la grandezza c’è da considerare anche le dimensioni della stanza dove lo si posiziona per avere una visione corretta e non dannosa per la vista. Bisogna prestare poi particolare attenzione a pensare che il massimo della qualità sia, in assoluto, la scelta migliore. Nell’acquisto monitor di ultima generazione da collegare ad un pc (ma anche ad una console) bisogna considerare anche l’hardware di quest’ultimo. Un monitor 4K su un pc che non ha la scheda grafica adatta a supportare questa risoluzione è uno spreco e non renderebbe per quello che è stato acquistato. La scelta deve essere sempre complessiva e non deve mai assolutizzare un solo fattore.
Il tempo di risposta
Un altro degli aspetti da valutare nell’acquisto monitor è quello del tempo di risposta. Si tratta del valore, espresso in ms (millisecondi) che indica il tempo impiegato da un pixel a cambiare colore. Tale valore deve essere il più basso possibile, in modo da evitare sovrapposizioni, sfocature o ritardi durante le scene in movimento. Fondamentalmente la scelta in questo caso è determinata anche dal tipo di utilizzo; per un monitor da gaming il tempo di risposta deve essere molto basso, per un monitor da ufficio va più che bene anche un pannello con un tempo di risposta superiore.
La luminosità
Acquisto monitor: Luminosità
Per quel che riguarda la luminosità bisogna considerare innanzitutto che non necessariamente un valore più alto indica una qualità complessiva maggiore. Anche perché bisogna sempre tenere in considerazione l’aspetto di affaticamento della vista che una luminosità esagerata potrebbe causare. Per misurare e valutare la luminosità di un monitor si utilizza l’unità di misura cd/m2, ovvero candele per metro quadro. I moderni monitor LCD si attestano intorno alle 250 cd/m2 che è un valore molto buono.
L’angolo di visualizzazione
Si parla spesso anche di angolo di visualizzazione. Che cosa si intende? Questo dato, espresso in gradi, indica la misura con la quale ci si può spostare dal centro del monitor senza distorcere o peggiorare l’immagine. Gli standard di riferimento sono solitamente tra i 120° in verticale e i 140° in orizzontale ed è fondamentale per quei monitor per vedere film o da utilizzare in più persone. Un angolo di visualizzazione migliore, infatti, permette anche a chi non è posizionato davanti al centro del monitor di vedere ottimamente le immagini.
Il rapporto di contrasto
A differenza della luminosità, il valore del rapporto di contrasto più è alto più indica una resa migliore dell’immagine. Esso fa riferimento alla differenza dell’intensità della luce che c’è in quel monitor tra il nero più scuro e il bianco più chiaro. Un monitor base deve avere almeno un rapporto di 400:1, ma si consiglia sempre di orientarsi verso standard superiori. Inoltre c’è da precisare che ogni produttore di monitor utilizza standard differenti per questa misurazione ed è bene quindi non fondare la scelta dell’acquisto monitor solo su questo aspetto.
Numero e tipologia di porte
Non solo quantità, ma anche qualità. Ogni monitor ha una o più porte di connessione, ovvero gli ingressi grazie ai quali collegare tramite cavo le altre periferiche (console, PC, lettore BluRay, eccetera). Esistono innanzitutto diverse tipologie di collegamenti, vogliamo qui concentrarci su quelli video che sono quelli principali per comprendere le potenzialità di un monitor. Eventuali altri ingressi audio, ethernet, USB o altri permettono di aumentare la versatilità e la connettività del monitor. Per quel che riguarda, invece, i collegamenti video, possiamo incontrare le seguenti tipologie di collegamenti:
- VGA – è il tipo di collegamento più datato, contraddistinto da un ingresso a forma trapezoidale, ed è destinato alla trasmissione del solo segnale video e, al pari degli altri, è quello di qualità inferiore;
- DVI – Anche in questo caso abbiamo la trasmissione del solo segnale video ed esistono diverse versioni (DVI-A, DVI-D, eccetera) in base alla risoluzione e al numero di pin che vengono utilizzati. Anche questa è una tecnologia ormai in disuso e qualitativamente minore rispetto alle più recenti.
- HDMI – Molto più recente, con l’HDMI si ha una tecnologia di trasmissione video digitale ad alta risoluzione comprensivo anche del segnale audio. All’interno del mondo della tecnologia HDMI bisogna considerare i diversi aggiornamenti; oggi siamo arrivati alla versione 2.1 che supporta anche risoluzione da 10K a 120Hz. I cavi HDMI più recenti rimangono compatibili con le versioni precedenti;
- DisplayPort – Anche in questo caso parliamo di un tipo di connessione sia video che audio la cui versione più recente, la 1.4, raggiunge una risoluzione di 8K a 60Hz. Il vantaggio rispetto all’HDMI è data sulla lunghezza del cavo: per collegamenti superiori ai 2 metri, infatti, il cavo HDMI potrebbe perdere la qualità del segnale, mentre il cavo DisplayPort no;
- Thunderbolt – Si tratta di una particolare tecnologia capace di trasmettere segnali video, ma anche dati, ad altissima velocità (la maggiore attualmente disponibile) e ad oggi è giunta alla versione 3.
Altre caratteristiche
Ci sono poi altre caratteristiche da valutare nella scelta di un monitor. Alcuni sono dotati di stand fisso o regolabile, che permette di modificare la posizione e l’orientamento in base alle esigenze. Tra uno schermo lucido e uno opaco è da decidere se si preferisce evitare i riflessi (quindi optando per un monitor opaco) o preferire colori più accesi (in questo caso uno schermo lucido).
Altri fattori, non propriamente tecnici dei monitor, sono quelli della connettività e del comparto audio. In questi casi la valutazione è secondaria a quella sul tipo di tecnologia, ma comunque degna di nota. Anche per questi fattori è bene comprendere per quali scopi si acquista un monitor. Se ad esso vanno collegati più dispositivi è bene preferire uno con più ingressi USB o HDMI (in alternativa si possono acquistare degli switch per aumentare il numero delle porte), così come se il monitor è per il gaming probabilmente il comparto audio integrato nello schermo non è all’altezza ed è preferibile orientarsi verso sistemi audio specializzati.
Conclusione
Abbiamo visto e analizzato gli aspetti principali e secondari da tenere in considerazione nell’acquisto monitor. La grande quantità di dati, caratteristiche tecniche, tecnologie e funzioni non deve far scoraggiare, ma semplicemente portare alla consapevolezza che per effettuare un acquisto coerente e corretto con le proprie esigenze è bene capire qual è la tipologia di monitor che offre prestazioni migliori.