Google sta implementando delle nuove funzionalità nel proprio servizio Discover, introducendo link corti per il contenuto condiviso. Questa modifica promette di rivoluzionare il modo in cui gli utenti interagiscono con gli articoli, i video e altre informazioni personalizzate offerte dall’applicazione. Mentre alcuni utenti potrebbero considerare questa novità superflua, il cambiamento è ormai in fase di distribuzione per un numero crescente di utenti Android.
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La trasformazione della condivisione su Google Discover
La piattaforma Google Discover è diventata un punto di riferimento per molti utenti Android in cerca di contenuti freschi e su misura. Si trova nella schermata minus-one, ovvero il pannello a sinistra dello schermo principale, e offre un’ampia gamma di articoli e video. Prima di questa novità, quando un utente condivideva un contenuto trovato su Discover, il link era reso con il normale formato URL, consentendo agli altri di vedere facilmente da dove provenisse il contenuto. Questo sistema garantiva anche che le piattaforme di social media e le app di messaggistica istantanea generassero anteprime dettagliate, mostrando immagini e descrizioni, purché il sito rispettasse le pratiche standard del web.
Con il recente aggiornamento, Google ha sperimentato l’implementazione di un proprio link shortener quando i contenuti vengono condivisi da Discover. Le nuove URL si presenteranno con i domini search.app e share.google, entrambi di proprietà di Google. Anche se questa modifica è stata in fase di sperimentazione per un certo periodo, ora sta arrivando a un pubblico sempre più vasto, facendo discutere gli utenti sull’effettiva necessità di questa novità.
Vantaggi e svantaggi dei link corti di Google
Uno degli aspetti più discussi riguardo a questa modifica è la capacità dei link corti di obfuscate, ovvero occultare l’origine dei siti web dalla quale i contenuti vengono condivisi. Tuttavia, Google sta risolvendo questa criticità presentando un messaggio di condivisione dettagliato che include il nome del sito web in modo modificabile. Questo consente agli utenti di avere almeno un riferimento sulla fonte del contenuto che stanno condividendo. Nonostante ciò, c’è preoccupazione tra gli utenti riguardo alla trasparenza in questo nuovo sistema.
Un aspetto positivo di questo cambiamento è la preservazione dei metadati. Gli utenti che condividono contenuti tramite WhatsApp, ad esempio, possono continuare a visualizzare anteprime ricche, anche con questi nuovi link. La pratica del link shortening è comune e può rivelarsi utile in determinate circostanze, come nel caso di URL lunghi che sarebbe faticoso da digitare. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, sembra fungere principalmente da strumento per raccogliere dati analitici sui clic.
L’ingresso di Google nel mercato dei link shortener
Con questa nuova strategia, Google si unisce a una serie di altre piattaforme che già utilizzano sistemi di link shortening. Ad esempio, Twitter, ora noto come X, accorcia i link tramite t.co, mentre Apple News utilizza apple.news. Queste pratiche generano un interessante dibattito sull’importanza della trasparenza nella condivisione online.
In questo contesto, emerge una domanda chiave: gli utenti di Google Discover apprezzeranno questo cambiamento o lo percepiranno come un’inutile complicazione? I feedback sono vari e gli utenti hanno già cominciato a notare la presenza di link accorciati durante la condivisione di contenuti. La discussione è aperta e la volontà degli utenti di condividere le proprie opinioni su queste novità sarà fondamentale per comprendere la direzione futura di Google in questo ambito.
Per chiunque abbia suggerimenti o esperienze da condividere, il team di Android Authority è sempre disponibile per raccogliere feedback e notizie riguardo a queste evoluzioni nel mondo della tecnologia.