Google introduce il digital fingerprinting: cambiamenti nella politica di tracciamento degli utenti

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A partire dal 16 febbraio 2024, Google implementerà modifiche significative alla propria politica di tracciamento degli utenti online, consentendo l'uso del digital fingerprinting. Questa nuova tecnica di identificazione, che si basa sulla raccolta di informazioni relative a dispositivi e software, era precedentemente vietata dalla piattaforma. Questo aggiornamento rappresenta un evidente cambiamento rispetto alle posizioni storicamente rigorose di Google in merito alla privacy, sollevando sollecitazioni e preoccupazioni da parte di regolatori e esperti nel campo.

L'evoluzione della privacy digitale

Fino ad ora, Google ha mantenuto una posizione ferrea per garantire la privacy degli utenti. Tuttavia, la recentissima decisione di allineare le proprie pratiche al digital fingerprinting fa emergere questioni fondamentali riguardo alla sicurezza dei dati. L’azienda ha giustificato questa scelta facendo riferimento ai progressi nelle tecnologie per la tutela della privacy , permettendo agli inserzionisti e ai tracker di operare in modo più flessibile. Tuttavia, numerosi esperti, tra cui Stephen Almond dell'Information Commissioner's Office del Regno Unito, hanno espresso forti riserve, sostenendo che queste nuove pratiche possano compromettere la trasparenza e il controllo degli utenti sul trattamento delle loro informazioni.

Come funziona il digital fingerprinting

Il digital fingerprinting è una tecnica di tracciamento che analizza vari segnali per identificare gli utenti, diversi da quelli in uso con i cookie tradizionali. Tra i dati raccolti ci sono l'indirizzo IP, le impostazioni del dispositivo, le applicazioni utilizzate e i siti web visitati. A differenza dei cookie, che possono essere eliminati dall'utente, le "impronte digitali" sono più difficili da rimuovere e controllare. Questo porta a un’evidente preoccupazione: gli utenti possono ritrovarsi monitorati senza alcuna possibilità di disattivare il tracciamento.

L’ICO ha messo in evidenza questo problema, affermando che è sufficiente una cancellazione parziale delle informazioni per consentire ad un'azienda di identificare nuovamente l'utente. Queste tecniche non solo rendono difficile il controllo, ma offrono anche un panorama in cui molte persone potrebbero non essere consapevoli delle modalità di raccolta dati in atto.

La reazione dei regolatori e delle autorità di controllo

Le reazioni a questa mossa da parte di Google sono state immediate e critiche. I regolatori temono che il passaggio al digital fingerprinting possa spostare i problemi di privacy preesistenti associati ai cookie in una nuova e poco chiara epoca di tracciamento. L’ICO ha avvertito che le aziende devono adoperarsi per implementare pratiche rispettose della privacy e che un uso indiscriminato del fingerprinting non sarà tollerato. Le autorità di controllo sono pronte a intervenire per garantire che la privacy degli utenti venga protetta e che le aziende operino in modo lecito e trasparente.

Opportunità e sfide per il futuro della pubblicità digitale

Con il mutamento delle parole d'ordine nel mondo della pubblicità digitale, Google sottolinea l'importanza di trovare nuove soluzioni di tracciamento per adattarsi alle dinamiche in continua evoluzione del mercato. L'azienda ha citato la crescente pubblicità sulle smart TV come un giustificativo della necessità di adattamenti tecnici. Tuttavia, l'implementazione del digital fingerprinting non è priva di sfide. Le aziende non dovrebbero considerare questa tecnologia come una semplice soluzione al fenomeno della perdita dei cookie di terze parti.

La centralità della privacy rimane un tema cruciale nel dibattito pubblico. Mentre Google si dice aperta a collaborare con l'industria pubblicitaria per garantire tecnologie più rispettose della privacy, le domande sulle modalità di attuazione delle sue promesse restano incerte. Resta da vedere come gli utenti reagiranno a queste nuove pratiche e se ci sarà una risposta corretta da parte di Google nei loro confronti.

Il dibattito si intensifica mentre entrano in gioco le nuove politiche e i tentativi di coniugare innovazione e protezione della privacy degli utenti in un mondo digitale sempre più complesso.

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