Google ignora i developer indie di VR all’evento GDC 2025, segnali preoccupanti per il futuro di Android XR

Google suscita preoccupazioni tra i developer indie di realtà virtuale alla GDC 2025, escludendoli dai boot camp di Android XR e ripetendo errori passati con Daydream e Stadia.

L’attenzione di Google durante la Game Developers Conference 2025 ha suscitato dubbi sulle sue intenzioni nei confronti dei developer indie di realtà virtuale e realtà estesa . Nonostante l’azienda abbia manifestato un forte interesse per l’evento, i rapporti sui social media rivelano che la maggior parte dei principali sviluppatori di giochi per il sistema Quest è stata esclusa dalla partecipazione ai boot camp di Android XR. Questo scenario mette in luce possibili difficoltà per i dispositivi Android basati sulla realtà aumentata e virtuale, come il progetto Moohan.

La presenza di Google alla gdc

Google ha sempre avuto un ruolo significativo alla GDC, con un’ampia serie di presentazioni e dimostrazioni. Quest’anno, il suo panel sulle applicazioni dell’intelligenza artificiale nel gaming ha attirato l’attenzione, riempiendo i posti disponibili ben 45 minuti prima dell’inizio. Oltre ai panel dedicati al gaming su Android, l’azienda ha allestito una grande esposizione presso il Play Store e ha collaborato con Samsung per un ulteriore panel dedicato ai dispositivi Galaxy. Sebbene la GDC sia nota per le dimostrazioni riservate nel contesto degli hotel, la scelta di Google di non coinvolgere pubblicamente gli sviluppatori indie di VR con eventi o presentazioni appare significativa.

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La reazione del settore indie di vr

L’esclusione dei developer indie dai boot camp di Android XR da parte di Google viene vista come un segnale preoccupante. Secondo RJ White, sviluppatore di Soaring Roc Studio, il “90%” degli sviluppatori di punta della piattaforma Quest è stato rifiutato, il che potrebbe significare un inizio prematuro per il fallimento della comunità di Android XR. White sottolinea che l’azienda sembra ripetere gli errori passati affrontati con Daydream e Stadia, ignorando le lezioni apprese. Mentre i giochi indie, che spesso nascono da piccole realtà, alimentano il successo delle piattaforme principali, la strategia di Google sembra al contrario ignorare il potenziale di questi sviluppatori.

L’approccio di google verso il gaming vr

La proposta di Google di incoraggiare lo sviluppo di app in 2D potrebbe avere conseguenze nel lungo termine per l’ecosistema di Android XR. Secondo White, gli sviluppatori di XR non sono solo esperti di gaming, ma anche di interazione 3D. La priorità attribuita a una visione superficiale e piatta potrebbe portare a un dipendenza eccessiva da contenuti 2D, a scapito dei benefici della realtà aumentata e virtuale. Anche se esistono incertezze attorno all’impatto immediato su Android XR, le opinioni delle attuali realtà nel campo della VR mettono in evidenza la necessità di un investimento più coinvolgente da parte di Google nei confronti di sviluppatori indie.

Le prospettive future per android xr

Nonostante le critiche e i segnali di una mancanza di interesse da parte di Google nei confronti dei developer di giochi VR, ci sono ancora opportunità in vista. La conferenza Google I/O 2025, prevista per maggio, è attesa come un’occasione per illustrare piani più chiari per Android XR, ponendo l’accento sulla collaborazione e sul coinvolgimento degli sviluppatori. Tuttavia, il successo dipenderà dalla capacità di Google di attrarre i talenti adeguati e di dimostrare l’impegno verso uno sviluppo più inclusivo nel settore della VR.

La scommessa del colosso tecnologico si gioca sulla creazione di una piattaforma che possa non solo competere sul mercato, ma anche aprire la porta a contenuti innovativi e coinvolgenti che possano attrarre gli utenti e mantenere vivo l’interesse per i visori Android, come il progetto Moohan.

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