Google Gemini: L’avvento della nuova generazione di assistenti virtuali

Google unifica le sue iniziative di intelligenza artificiale generativa sotto il marchio Gemini, sostituendo l’Assistente Google e sollevando interrogativi sulla fiducia e sull’affidabilità delle nuove tecnologie.

Nel 2023, Google ha annunciato ufficialmente la sua intenzione di unificare le sue iniziative nell’intelligenza artificiale generativa sotto il marchio Gemini. Avanzando verso il 2025, l’Assistente Google sarà gradualmente eliminato per fare spazio a Gemini, un cambiamento che si inserisce nella crescente tendenza globale di sviluppare assistenti virtuali basati su tecnologie di intelligenza artificiale generativa. Questo solleva domande importanti sulla reale efficacia e affidabilità di tali sistemi, che pur promettendo prestazioni migliori, cela insidie non trascurabili.

La natura non deterministica della generative ai

Uno dei principali problemi degli assistenti virtuali basati su intelligenza artificiale generativa è la loro non deterministicità. Questi sistemi, come Gemini, non forniscono risposte fisse ma generano output basati su variabili complesse. Provano a costruire una risposta plausibile attraverso la generazione di token successivi, ma questo processo può portare a errori significativi. Nonostante gli slogan che li descrivono come “intelligenti”, gli assistenti possono produrre affermazioni che, a dispetto di un’apparenza di logica, risultano false. È quindi importante considerare come questa mancanza di affidabilità possa influenzare l’esperienza quotidiana degli utenti.

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Un esempio emblematico è l’incidente registrato su un iPhone, in cui si affermava erroneamente che Luigi Mangione fosse deceduto, o scaffali di risultati bizzarri, come suggerimenti anomali su come condire la pizza. Sebbene i sostenitori di AI generative, come Google e Apple, si siano impegnati a ridurre le allucinazioni e le confabulazioni generate dai loro assistenti, il problema persiste, intriso com’è nella natura della tecnologia di base. Anche un assistente che fornisce risposte corrette nella maggior parte dei casi può causare frustrazione e inconvenienti a causa di risposte occasionalmente errate.

I punti di forza e le debolezze di google assistant

Parlando di Google Assistant, mentre il suo abbandono rappresenta una transizione significativa, ci sono aspetti del servizio che molti utenti apprezzano e che potrebbero mancare una volta andato. Google Assistant, pur presentando limitazioni nel suo funzionamento e occasionali bug, è riuscito a svolgere compiti base in modo efficace, come impostare timer e inviare messaggi senza particolari complicazioni. Queste funzioni semplici rappresentano una parte essenziale delle esigenze quotidiane degli utenti.

Gemini, pur avendo dalla sua potente elaborazione cloud, sembra ancora lottare su alcune di queste funzionalità più basilari. A dispetto della promessa di un’evoluzione tecnologica, la vera sfida rimane la fiducia nei risultati forniti. Per compiti più complessi o di maggiore importanza, gli utenti potrebbero trovare Gemini meno affidabile rispetto al suo predecessore, lasciando così un vuoto nell’ecosistema degli assistenti virtuali di Google.

La sfida della fiducia

Quello che emerge è un paradosso interessante. Mentre Google ha spinto con grande energia per integrare l’intelligenza artificiale generativa in tutti i suoi prodotti, la domanda che molti si pongono è: fino a che punto possiamo fidarci di questi nuovi sviluppi? L’idea di un assistente che può generare risposte in modo autonomo è affascinante, ma gli utenti sono spesso lasciati a gestire le conseguenze delle ‘allucinazioni’ di questa tecnologia.

La transizione da Assistant a Gemini rappresenta una sfida tanto per gli sviluppatori quanto per gli utenti. Sarà interessante osservare come Google continuerà a migliorare la sua offerta, mentre allo stesso tempo sarà fondamentale mantenere un occhio critico sulla veridicità e sull’affidabilità delle informazioni fornite dai nuovi assistenti basati su intelligenza artificiale generativa. Con il passaggio alle tecnologie Gemini, il dialogo su cosa significhi veramente avere un assistente virtuale affidabile e credibile è solo all’inizio.

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