Negli ultimi anni, la ricerca nell'ambito dell’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante, puntando a sviluppi senza precedenti come l’Intelligenza Artificiale Generale . Vari istituti stanno investendo risorse per creare sistemi in grado di apprendere e adattarsi a situazioni nuove con un livello di intelligenza comparabile a quello umano. OpenAI, recentemente, ha avviato una collaborazione con un ente di ricerca statunitense per accelerare il progresso verso un’AGI robusta. In questo panorama, Google emerge come un protagonista chiave, avendo dedicato decenni allo sviluppo di tecnologie avanzate nel campo dell’AI.
La corsa verso l’AGI: il ruolo di Google
L'AGI rappresenta un obiettivo sfidante e affascinante per Google, che cerca di raggiungerlo con determinazione. Il percorso verso questo traguardo è illustrato da due figure importanti del team di sviluppo, Jeff Dean e Noam Shazeer, che hanno vissuto la trasformazione di Google dal 1999. Shazeer, in particolare, ha contribuito in modo significativo all'ideazione di tecnologie innovative come il modello Transformer, un elemento cruciale che ha portato a una nuova generazione di soluzioni di intelligenza artificiale generativa. La sua esperienza è evidenziata nel famoso studio "Attention Is All You Need", che ha avuto un impatto sostanziale nel campo dell’AI. Le architetture come Mixture of Experts e Mesh TensorFlow, sviluppate da Shazeer, hanno reso possibili nuovi standard di scalabilità e potenza computazionale.
Dall'altro lato, Jeff Dean ha avuto un ruolo centrale nella creazione di sistemi fondamentali per il settore, come MapReduce, Bigtable e TensorFlow, ciascuno dei quali ha influenzato profondamente il panorama dell’intelligenza artificiale. Inoltre, Dean è stato coinvolto nella realizzazione di Gemini, l'ultima generazione dei modelli generativi di Google, che hanno ulteriormente elevato le capacità di elaborazione del linguaggio naturale.
Sviluppi futuri e ambizioni di Google nell’AI
Sguardo al futuro: Jeff Dean e Noam Shazeer, in un’intervista accessibile su YouTube, prevedono un ulteriore progresso dei modelli di intelligenza artificiale. I sistemi moderni riescono attualmente a segmentare un problema in dieci sottocompiti, raggiungendo un’accuratezza dell’80%. Tuttavia, i ricercatori immaginano un'evoluzione delle capacità AI tale da permettere la scomposizione di un compito in ben mille sottocompiti, con un potenziale successo che potrebbe superare il 90%. Questo sviluppo potrebbe rivoluzionare il modo in cui vengono eseguiti compiti complessi, conferendo ai sistemi una precisione senza precedenti.
Un altro obiettivo ambizioso è l'integrazione dei modelli linguistici in contesti sempre più variegati, dal testo fino a video e audio. Questo approccio ha l’intento di non limitare l’intelligenza artificiale a interazioni basate solo su comunicazioni umane, ma anche di farla interagire e comprendere dati provenienti da fonti non umane, come quelle relative ai veicoli autonomi e sequenze genomiche.
Sicurezza e responsabilità nell’intelligenza artificiale
Malgrado le promettenti prospettive, l’intelligenza artificiale genera interrogativi significativi in termini di sicurezza e responsabilità. Google ha attivato varie politiche per garantire un uso dell’AI che rispetti questi principi, cercando di coniugare innovazione e protezione dell’umanità. La disinformazione e i rischi di hacking sono tra le problematiche più gravi correlate all’utilizzo irresponsabile dell’intelligenza artificiale. Per far fronte a queste sfide, l’azienda ha implementato misure di sicurezza avanzate, ispirate agli standard nei settori ad alta affidabilità come quello aerospaziale.
Uno dei principali problemi legati all’AI sono le così dette "allucinazioni", che si manifestano quando il sistema genera risposte errate o incoerenti. Per questo motivo, gli sviluppatori sono costantemente impegnati a migliorare i modelli, cercando di prevenirne gli inconvenienti.
Secondo Dean e Shazeer, le misure di sicurezza adottate da Google possono contribuire a mitigare i rischi associati, garantendo al contempo benefici a lungo termine in settori sensibili come istruzione e sanità. Con gli sviluppi in atto, viene sempre più messa in discussione l'idea che l’intelligenza artificiale supererà un giorno quella umana. Sebbene possa imitare comportamenti umani e approssimare certe capacità, l’AI continua comunque a richiedere supervisione e controllo umano.