Google sta affrontando una battaglia legale sempre più accesa con il governo degli Stati Uniti, che potrebbe avere ripercussioni importanti non solo per l’azienda, ma per l’intero panorama tecnologico. Il Dipartimento di Giustizia ha presentato un nuovo documento in tribunale, chiedendo la vendita del browser Chrome, evidenziando una volta di più il timore di una situazione monopolistica favorita da Big G, come riportato dal Washington Post. Nonostante gli sforzi di Google per giustificare le proprie pratiche commerciali, la pressione da parte dell’autorità governativa continua a crescere.
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Le richieste del Dipartimento di Giustizia
La posizione del Dipartimento di Giustizia si basa sul principio che Google non debba mantenere il controllo esclusivo del mercato e non debba utilizzare politiche commerciali che danno vita a pratiche competitive scorrette. Nel documento presentato in tribunale, il DOJ ha rinnovato la richiesta di trovare un acquirente per Chrome, evidenziando come la sua attuale posizione sul mercato possa danneggiare la concorrenza. L’invito a dismettere Chrome per prevenire una situazione di monopolio non è una novità , ma rappresenta un passaggio chiave nella strategia del governo per affrontare le potenziali irregolarità nel settore tecnologico.
Ad agosto dell’anno scorso, il giudice federale Amit Mehta aveva già stabilito che Google esercitava una posizione monopolistica sul mercato, una sentenza che ha spinto l’azienda a riflettere sulle proprie pratiche. La tensione tra Google e il DOJ si è intensificata ulteriormente, rendendo incerta la strategia futura di Big G, che sembra intenzionata ad attendere la decisione della Corte Suprema.
La risposta di Google e le sue sfide
Google non è rimasta a guardare durante questa fase delicata. Secondo fonti interne, l’azienda ha proposto di allentare le restrizioni sui contratti con i produttori di smartphone se in cambio fosse mantenuta la posizione di browser predefinito su molti dispositivi. Questo tentativo di risolvere la situazione ha trovato scarsa approvazione da parte del governo, che vede in tali pratiche una forma di coercizione nei confronti dei produttori.
Kent Walker, Chief Legal Officer dell’azienda, ha definito le proposte del DOJ come “radicali, senza precedenti e pericolose”. Secondo Walker, la separazione di Chrome da Google non solo non risolverebbe le problematiche di concorrenza, ma potrebbe compromettere anche la sicurezza degli utenti e rallentare l’innovazione nel settore. La questione si complica ulteriormente, poiché potrebbe esserci un significato più ampio: Walker ha messo in guardia sul fatto che queste misure potrebbero avere effetti negativi sull’intero settore tecnologico, non solo su Google.
Le implicazioni della battaglia legale
Un altro punto cruciale emerso dalla battaglia legale è la questione dei pagamenti miliardari a Apple. Attualmente, Google versa annualmente oltre 20 miliardi di dollari a Cupertino per restare il motore di ricerca predefinito sui dispositivi Apple. Il DOJ sostiene che questa pratica soffoca la competizione e deve essere fermata. L’idea di bloccare tali pagamenti potrebbe avere conseguenze significative nel rapporto tra Google e Apple, due delle più influenti aziende nel mondo tecnologico.
In merito ad Android, il Dipartimento ha affermato che Google non dovrebbe più obbligare i produttori a scegliere il suo motore di ricerca come predefinito. Questa richiesta fa parte di uno sforzo più ampio per garantire condizioni più eque nel comparto tecnologico, cercando di promuovere una maggiore concorrenza.
Valore di Chrome e il futuro di Google
Risulta significativo anche il valore stimato di Chrome, che potrebbe oscillare tra i 15 e i 20 miliardi di dollari, considerando che vanta circa 3 miliardi di utenti attivi ogni mese. L’uscita di Chrome dal controllo di Google potrebbe non solo alterare gli equilibri interni dell’azienda, ma anche riguardare un numero immenso di utenti in tutto il mondo.
Questa battaglia legale non segna solo un conflitto tra un colosso tecnologico e il governo, ma potrebbe avviare un’importante riflessione sulle attuali dinamiche di mercato, sulla concorrenza e sulle pratiche commerciali nel panorama tecnologico. Con ogni sviluppo, l’attenzione rimane alta su come Google intenderà affrontare le richieste del DOJ e quale sarà la risposta della Corte Suprema, rendendo questo un capitolo cruciale da seguire.