Se possiedi una TV 4K, potresti imbatterti in una funzione chiamata “dynamic tone mapping” o “active tone mapping“. Anche se può sembrare un termine complicato e tecnico, comprenderne il significato può migliorare notevolmente la tua esperienza di visione. Questo articolo approfondisce l’argomento del tone mapping e delle varie opzioni disponibili, per aiutarti a sfruttare al meglio il tuo televisore.
comprendere il tone mapping
Il tone mapping è un processo cruciale nel mondo della televisione moderna, particolarmente in relazione all’HDR . Con l’avvento delle tecnologie televisive, gli schermi sono diventati capaci di riprodurre un’ampia gamma di luminosità e colori. Tuttavia, non tutte le TV riescono a gestire l’HDR allo stesso modo. Ad esempio, un modello entry-level come il Samsung Q60D potrebbe non brillare come un top di gamma come il Samsung S95D. Mentre il S95D offre una luminosità e un contrasto superiori, il Q60D ha comunque la capacità di visualizzare contenuti HDR grazie al tone mapping.
Il tone mapping consente di adattare le decisioni discernibili nella masterizzazione di un film in base alle capacità specifiche del televisore. Se, ad esempio, un film è stato progettato per una luminosità massima di 1.000 nits, ma il tuo televisore non può raggiungere quel picco, il tone mapping si occupa di fare i necessari aggiustamenti. Questo processo permette di sperimentare taluni contenuti HDR anche su dispositivi più economici, anche se non con la stessa qualità.
cosa sono il dynamic tone mapping e l’hdr
Le moderne TV HDR supportano standard come HDR10+ e Dolby Vision, che incorporano metadati dinamici nella scena che stai guardando. Questi metadati consentono al televisore di ricevere preziose informazioni da parte dei creatori riguardo a come il contenuto debba apparire, automatizzando il processo di ottimizzazione delle immagini. Quando guardi un film o una serie TV compatibile, ogni fotogramma viene adattato per ottenere il miglior effetto visivo possibile.
Tuttavia, non tutti i contenuti HDR sono ricchi di queste informazioni. È qui che entra in gioco il dynamic tone mapping, una caratteristica che permette agli schermi di analizzare i fotogrammi e ottimizzare l’immagine in tempo reale, anche in assenza di metadati. Ciò significa che l’esperienza visiva può essere migliorata anche con contenuti non specificamente progettati per sfruttare le funzionalità HDR di ultima generazione.
valutare l’utilizzo del dynamic tone mapping
Se stai guardando contenuti che non sono stati masterizzati per Dolby Vision o HDR10+, la tua TV potrebbe offrirti la possibilità di attivare o disattivare il dynamic tone mapping. A seconda del modello del tuo televisore, questa impostazione potrebbe essere etichettata come Dynamic Tone Mapping, Active Tone Mapping, o Dynamic HDR.
In modelli recenti, come il LG G4 OLED, sono disponibili impostazioni di dynamic tone mapping avanzate che ti consentono di personalizzare ulteriormente l’esperienza visiva. Decidere se utilizzare questa funzionalità dipende essenzialmente dalle tue preferenze personali. Potresti scoprire che alcuni contenuti visivi, come video su YouTube e film in streaming, risultano più ricchi e dettagliati grazie all’attivazione di questa impostazione. Tuttavia, ci sono casi in cui i risultati possono risultare incoerenti: scene più scure potrebbero apparire eccessivamente illuminate o piatte.
Se hai una TV di fascia alta con prestazioni superiori, potresti preferire non attivare questa impostazione di default, riservandola per contenuti che non sono HDR10+ o Dolby Vision. D’altra parte, in televisori di fascia media, il dynamic tone mapping potrebbe risultare vantaggioso, aiutando a migliorare l’esperienza visiva complessiva.
In sintesi, l’applicazione di impostazioni come il dynamic tone mapping offre nuove dimensioni all’esperienza televisiva. Ogni spettatore dovrebbe sperimentare con queste opzioni per capire cosa funziona meglio per i propri gusti.