Dati sensibili a rischio: allerta per le applicazioni stalkerware Cocospy e Spyic

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Nell’era digitale, la sicurezza dei dati personali è diventata una priorità imprescindibile. Recentemente, le applicazioni Cocospy e Spyic, note per le loro funzionalità di monitoraggio, sono state protagoniste di una violazione dei dati che ha messo a repentaglio le informazioni di milioni di utenti. Gli utenti, convinti di utilizzare strumenti innocui, si sono ritrovati senza saperlo esposti a un grave rischio per la loro privacy, tra foto, messaggi e registrazioni di chiamate.

Cosa sono Cocospy e Spyic?

Cocospy e Spyic rientrano nella categoria delle applicazioni stalkerware, ovvero software che possono essere installati segretamente su un dispositivo mobile per monitorare in modo invisibile l’attività dell’utente. Queste applicazioni vengono spesso commercializzate come soluzioni di monitoraggio per genitori o strumenti aziendali, ma in realtà sono frequentemente utilizzate per scopi illeciti, come la sorveglianza di partner o conoscenti senza il consenso.

Il metodo di installazione di Cocospy e Spyic è subdolo: gli aggressori sfruttano situazioni di distrazione per installare le app nei dispositivi delle vittime, camuffandole come normali applicazioni di sistema. Questo consente a chi gestisce il software di accedere a informazioni sensibili, come messaggi privati, foto salvate e perfino registrazioni delle chiamate.

La grave violazione dei dati del 14 febbraio

Il 14 febbraio, Cocospy e Spyic hanno subito una significativa falla di sicurezza. Secondo fonti locali, un ricercatore ha segnalato una vulnerabilità inesplicata che ha esposto oltre 2,5 milioni di indirizzi e-mail di utenti registrati, insieme a migliaia di dati sensibili. Non si è trattato solo di una questione tecnica; la scoperta ha rivelato un problema strutturale intrinseco, dato che entrambe le applicazioni condividono un codice e un’infrastruttura con standard di sicurezza deficienti.

Nonostante la gravità di quanto accaduto, gli sviluppatori di Cocospy e Spyic non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali né hanno intrapreso azioni concrete per sanare la situazione. Questo silenzio ha alimentato l’ansia tra gli utenti, poiché è possibile che le informazioni personali continuino ad essere sfruttate da cybercriminali, i quali conoscono il modo per accedere a questa vulnerabilità.

Come difendersi da questi rischi

La natura ingannevole di queste applicazioni fa sì che molti utenti non siano consapevoli di avere spyware installati sui loro dispositivi. È essenziale prestare attenzione e adottare misure di protezione personali, evitando di lasciare il proprio smartphone nelle mani di sconosciuti.

Una buona prassi consiste nel controllare regolarmente la lista delle applicazioni installate, accessibile dalle impostazioni dello smartphone. È importante prestare attenzione a nomi sospetti che possono celarsi sotto voci generiche come “Servizio di Sistema”. Qualora rilevate, le applicazioni sospette andrebbero disinstallate immediatamente per ridurre i rischi.

Per gli utenti di Android, un ulteriore step di sicurezza prevede l'attivazione del Google Play Protect, in modo che questa funzione esegua scansioni periodiche alla ricerca di applicazioni potenzialmente dannose. Gli utenti iPhone, invece, dovrebbero attivare l’autenticazione a due fattori e tenere d'occhio i dispositivi connessi all'Apple ID per evitare accessi non autorizzati.

Infine, per chi utilizza Android, una funzionalità curiosa e utile consiste nel tastierino numerico: digitando il codice 001 e premendo il tasto di chiamata, si potrà scoprire se una delle due applicazioni stalkerware è già installata. In caso affermativo, l’app si aprirà immediatamente, fornendo informazioni utili per prendere ulteriori provvedimenti.

La sicurezza dei propri dati è una questione seria e richiede attenzione e conoscenze specifiche per affrontare le insidie rappresentate da queste applicazioni.

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