Il mercato dell'intelligenza artificiale in Italia ha registrato una notevole crescita nel 2023, toccando un valore di 674 milioni di euro, in aumento del 55% rispetto all'anno precedente. Questi dati provengono da un report di Anitec-Assinform, l'associazione di Confindustria che rappresenta le più rilevanti aziende ICT nel paese. Tale incremento mette in evidenza un trend positivo, ma non privo di disparità tra le diverse categorie di imprese.
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Previsioni per il futuro: un mercato in espansione
Le prospettive per il 2024 sono altrettanto incoraggianti, poiché si prevede un'ulteriore crescita del 34,8%, portando il valore del mercato a circa 909 milioni di euro. Nonostante questi numeri sorprendenti, il report rivela una realtà di profonda disuguaglianza. Le grandi imprese, ad esempio, mostrano un tasso di adozione dell'intelligenza artificiale del 24,1%, mentre le piccole e medie imprese si attestano a un modesto 4,7%. Questa differenza evidenzia non solo un gap tecnologico, ma anche un panorama biforcato in cui le PMI possono trovarsi in difficoltà nell'adottare tecnologie innovative.
Settori chiave: dove investe l'industria
Nel contesto dell'adozione dell'IA, il settore bancario si afferma come leader, con investimenti che raggiungono i 173,6 milioni di euro, seguito a ruota dal comparto Telco & Media con 161,6 milioni. Un aspetto rilevante emerso dal report è l'importanza crescente dell'IA generativa, considerata un elemento centrale nel processo decisionale delle aziende riguardo agli investimenti. L'adozione di questa tecnologia non solo sta trasformando questi settori, ma sta anche influenzando le dinamiche competitive tra le imprese.
Sfide e opportunità nell'ecosistema italiano
Il report di Anitec-Assinform non si limita a illustrare opportunità, ma sottolinea anche le sfide che il mercato deve affrontare. Tra queste, un divario significativo tra le grandi aziende e le PMI, e carenze in settori fondamentali come l'infrastruttura tecnologica, la formazione e le competenze digitali. Un'esamina del registro delle imprese ha rivelato un significativo dinamismo nel panorama innovativo, con 644 startup e PMI attive nel settore dei digital enabler. Di queste, 301 si dedicano specificamente all'intelligenza artificiale e al machine learning, evidenziando un'attività imprenditoriale vivace e ora sempre più specializzata.
La visione degli esperti: strategie per un futuro sostenibile
Massimo Dal Checco, presidente di Anitec-Assinform, ha messo in evidenza l'urgenza di una strategia complessiva per potenziare lo sviluppo dell'IA in Italia. Tre elementi cruciali sono stati sottolineati: la diffusione di competenze digitali, il miglioramento delle infrastrutture di calcolo avanzato e il rafforzamento delle alleanze pubblico-private. Solo unendo questi sforzi sarà possibile affrontare le sfide e cogliere le opportunità che l'intelligenza artificiale offre.
Infine, è cruciale promuovere un approccio equilibrato che incoraggi la sperimentazione attraverso sandbox regolamentari. Ciò impedirebbe l'imposizione di vincoli normativi nazionali che superino le normative sovranazionali. Il settore manifatturiero italiano, in particolare, ha un potenziale enorme per sfruttare l'IA, migliorando sia i prodotti che i processi produttivi, e aumentando la competitività e la sostenibilità delle aziende stesse.