L’aumento esponenziale del tempo trascorso davanti agli schermi è diventato un tema di discussione sempre più rilevante. Con la crescita del lavoro a distanza e l’uso intensivo dei dispositivi digitali, il benessere fisico e mentale di molte persone è messo a dura prova. Un nuovo strumento, “Touch Grass”, promette di offrire una soluzione creativa e divertente per incentivare le persone a passare più tempo all’aria aperta.
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L’allerta sanitaria sul tempo trascorso davanti agli schermi
Un recente report dell’American Optometric Association e Deloitte Economics Institute ha lanciato un campanello d’allarme: circa 104 milioni di adulti negli Stati Uniti, ovvero una persona su due, affrontano il problema di un “eccessivo” tempo di utilizzo dello schermo, definito come sette ore o più al giorno. Questo scenario non sorprende, considerando che il 70% dei lavoratori d’ufficio è coinvolto in questa condizione. Inoltre, circa il 30% degli adulti raggiunge questa soglia di utilizzo solo attraverso attività ricreative. I rischi legati a un eccessivo tempo davanti allo schermo comprendono problemi di salute fisica, come l’affaticamento oculare digitale.
In questo contesto, risulta fondamentale trovare opportunità per disconnettersi dalla vita virtuale e riconnettersi con il mondo reale, un processo descritto in modo intrigante dalla popolare espressione “touched grass”, che invita le persone a staccare dagli schermi e a respirare aria fresca.
Un’app per tornare alla natura: l’idea di Rhys Kentish
Navigando attraverso questa esigenza collettiva, Rhys Kentish, un’appassionato sviluppatore britannico, ha creato l’app “Touch Grass”. Quest’app nasce da una riflessione personale di Kentish sul proprio utilizzo del telefono, spesso caratterizzato da lunghe sessioni di scrolling. “Non era salutare e sentivo la necessità di uno stimolo per uscire, soprattutto nei mesi invernali”, ha spiegato Kentish in un’intervista via email. L’idea di un applicativo che mescolasse il mondo digitale con quello reale è risultata divertente e innovativa, spingendolo a lanciarsi in questa avventura.
Una volta scaricata l’app, gli utenti possono selezionare due applicazioni che li distraggono di più e l’app le blocca. Per riattivare l’accesso, è necessario caricare una foto che dimostri di trovarsi all’aperto, a “toccare l’erba”. Inoltre, gli utenti possono decidere per quanto tempo vogliono utilizzarle.
Strategia di lancio e caratteristiche dell’app
La data di lancio dell’app “Touch Grass” è fissata per venerdì 14 marzo ed è già possibile prenotarla. L’app è gratuita, ma è disponibile anche un’opzione di abbonamento pro al costo di 6 dollari al mese o 50 dollari all’anno, che consente di bloccare un numero illimitato di applicazioni e fornisce report dettagliati sull’utilizzo del tempo. Ogni utente ha accesso a un “skip” gratuito al mese, che consente di utilizzare le app selezionate senza la necessità di uscire, con la possibilità di acquistarne ulteriori in caso di bisogno. Kentish ha anche in programma di destinare il 50% dei profitti provenienti dalla vendita degli skip alla conservazione della fauna selvatica nel Regno Unito.
A differenza di un semplice timer per le app, che limita l’uso a un certo tempo, “Touch Grass” si propone di incoraggiare attivamente l’utente a esplorare il mondo esterno prima di tornare all’utilizzo delle applicazioni digitali. Gli sviluppatori hanno riscontrato un notevole interesse, con oltre 28.000 prenotazioni già registrate e milioni di visualizzazioni sui social media.
Prospective future e sviluppo dell’app
Kentish ha in mente di espandere il progetto, pianificando anche un’app per Android e valutando la possibilità di consentire agli utenti di “toccare” diversi ambienti naturali, come neve e sabbia. L’obiettivo rimane quello di incentivare a uscire, per migliorare lo stato d’animo e chiarire la mente prima di immergersi nuovamente nel flusso incessante di contenuti digitali.
Sebbene Kentish riconosca il lato umoristico dell’idea, è motivato da una seria missione: “Spero che questo progetto possa prima far divertire gli utenti, ma soprattutto permettere loro di disconnettersi dal mondo digitale e riavvicinarsi alla natura.”