Celebrità e attivisti sostengono la campagna "Free Our Feeds" contro la cattura dei social media

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Il mondo dei social media sta vivendo un momento di trasformazione, e la campagna "Free Our Feeds" ne è una prova tangibile. Lanciata con l'obiettivo di raccogliere 30 milioni di dollari in tre anni, questa iniziativa punta a liberare i social network dall'influenza delle grandi aziende e dei miliardari. Il progetto intende sviluppare un ecosistema di social media basato sul AT Protocol, la rete decentralizzata che alimenta Bluesky.

Obiettivi e finanziamenti della campagna

"Free Our Feeds" si propone di creare una fondazione di interesse pubblico per sostenere il progetto e garantire un'infrastruttura indipendente. Questa nuova struttura offrirà a utenti, sviluppatori e ricercatori l'accesso ai contenuti e ai dati pubblicati su Bluesky, indipendentemente dalle scelte future dell'azienda proprietaria. La campagna sottolinea che un'infrastruttura sociale gestita nell'interesse pubblico non può rimanere sotto il controllo di una singola azienda privata per sempre.

Spiccano le parole di Jimmy Wales, cofondatore di Wikipedia e sostenitore della campagna, che ha affermato che il AT Protocol rappresenta "una nuova opportunità per il mondo dei social media." Tuttavia, ha messo in evidenza che, al momento, questa tecnologia è ancora sostenuta da investimenti di capitale di rischio. Wales ritiene che questa iniziativa sia fondamentale per garantire che la tecnologia di Bluesky possa svilupparsi in modo indipendente, liberando così il futuro dei social media dalle decisioni arbitrarie di qualsiasi gruppo di miliardari.

Gestione del progetto e leadership

La campagna "Free Our Feeds" sarà guidata da nove custodi, tra cui Nabiha Syed e Mark Surman della Mozilla Foundation. Questi custodi avranno il compito di prendere decisioni di governance cruciali per il progetto. La struttura di leadership mira a garantire che il progetto rimanga sostenibile e orientato agli interessi pubblici, evitando che un singolo individuo o azienda possa avere un potere eccessivo.

Parallelamente, un altro progetto significativo nel panorama dei social media, Mastodon, sta anch'esso cambiando il suo modello di proprietà. Il CEO di Mastodon, Eugen Rochko, ha annunciato un trasferimento della proprietà della rete sociale decentralizzata a un'organizzazione non profit. Rochko ha spiegato che Mastodon "non dovrebbe essere né posseduto né controllato da una sola persona, ma piuttosto gestito in modo da garantire la massima partecipazione e indipendenza."

Il futuro del social network decentralizzato

Il movimento verso un social network decentralizzato come Bluesky e Mastodon indica una crescente insoddisfazione verso i modelli di business tradizionali che dominano le piattaforme di social media. Gli utenti stanno cercando alternative che non siano soggette alle stesse dinamiche di potere delle aziende come Meta ed X, dove il controllo dei dati e il profitto hanno, in molti casi, preso il sopravvento sull'interesse degli utenti.

La spinta verso la decentralizzazione rappresenta un passo importante verso un futuro più equo nella sfera dei social media. Con iniziative come "Free Our Feeds", i sostenitori sperano di incentivare un ecosistema più giusto e inclusivo, dove ogni voce abbia la possibilità di essere ascoltata e dove la gestione delle informazioni sia condivisa e democratica.

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