Diverse figure illustri del mondo dell’intrattenimento si sono unite per esprimere il loro dissenso nei confronti delle recenti proposte avanzate da OpenAI e Google. Più di 400 membri dell’industria hanno sottoscritto una lettera che si oppone all’idea di consentire ai modelli di intelligenza artificiale di apprendere da contenuti protetti da copyright. Questo movimento, riportato in esclusiva da Variety, evidenzia come l’argomentazione delle due aziende rischi di danneggiare gravemente le industrie creative.
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La lettera e le personalità coinvolte
La missiva si presenta come una risposta alla richiesta di feedback sull’AI Action Plan da parte dell’amministrazione Trump. Tra i firmatari figurano volti noti come Ben Stiller, Mark Ruffalo, Cate Blanchett e molti altri artisti di spicco. Queste celebriità hanno unito le forze per sottolineare l’importanza di mantenere solide le protezioni del copyright, ritenendo che le proposte di OpenAI e Google possano violare i diritti dei creatori. Secondo il documento, le due aziende stanno cercando un’esenzione governativa speciale che permetterebbe loro di sfruttare liberamente le opere creative.
La posizione di OpenAI e Google
Entrambe le aziende coinvolte hanno giustificato la necessità di accedere a materiali protetti, sottolineando che le attuali normative ostacolano lo sviluppo dei propri modelli d’intelligenza artificiale. OpenAI ha definito l’applicazione delle protezioni sul fair use per l’IA come una questione di “sicurezza nazionale”. Tuttavia, le celebrità contrattaccano affermando che non c’è motivo di indebolire le leggi sul copyright che hanno contribuito al prosperare della cultura americana.
Nella lettera si sottolinea che le aziende tech dovrebbero rispettare le stesse regole di qualsiasi altro settore, negoziando licenze adeguate con i titolari dei diritti. Questo approccio, secondo i firmatari, garantirebbe una coesistenza sostenibile tra il progresso tecnologico e la protezione dei diritti d’autore.
Precedenti iniziative dell’industria cinematografica
Questo non è il primo intervento dell’industria cinematografica in tema di intelligenza artificiale. Nel corso del 2024, molte celebriità si erano già unite per sostenere una legge sulla sicurezza dell’IA in California, che tuttavia fu successivamente bocciata dal governatore Gavin Newsom. Questo precedente evidenzia il crescente allarme tra gli artisti riguardo alle implicazioni che l’automazione e l’intelligenza artificiale possono avere sulle loro professioni.
La mobilitazione degli artisti e dei professionisti dell’intrattenimento costituisce un chiaro segnale della necessità di regolare l’uso dell’intelligenza artificiale in modo che non comprometta diritti e creatività. Le aziende tecnologiche dovranno quindi confrontarsi con una crescente resistenza da parte di un settore che chiede rispetto e adeguate tutele per la propria opera.