Australia: nuove regole sui social media per i minori, un cambiamento incombente

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Le autorità australiane si preparano a implementare una delle legislazioni più severe al mondo riguardanti l'accesso dei minori ai social media. A partire da gennaio 2025, i bambini sotto i 16 anni non potranno accedere a piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok, sebbene già emergano preoccupazioni sulla reale efficacia di tali misure. Un resoconto recente ha messo in luce come i bambini sotto i 12 anni riescano facilmente a eludere queste restrizioni, sollevando interrogativi sul futuro della sicurezza online per i più giovani.

La legge sul divieto di accesso ai social media

Nel novembre 2024, il governo australiano ha approvato un divieto totale per i minori di 16 anni sui social media. Questa iniziativa è volta a proteggere la salute mentale dei bambini, riflettendo preoccupazioni crescenti riguardo agli effetti negativi dei social media sulla gioventù. Secondo la legge, le aziende che ospitano tali piattaforme sono tenute a bloccare l'accesso ai minori, pena multe che possono arrivare a milioni di dollari. La decisione ha trovato un ampio supporto tra il pubblico, anche se ha suscitato critiche da parte di esperti di privacy e aziende tecnologiche, le quali avanzano preoccupazioni circa la gestione dei dati e l'accesso a reti di supporto online.

Tuttavia, nonostante la buona volontà di proteggere i giovani, i detrattori avvertono che tale divieto potrebbe spingere gli adolescenti verso spazi online più pericolosi e poco sicuri, dove potrebbero trovarsi a fronteggiare rischi maggiori. Il dibattito è acceso, e la legge solleva domande cruciali su come garantire un ambiente sicuro senza compromettere l'accesso alle informazioni e ai supporti di cui i ragazzi potrebbero aver bisogno.

Le risultanze di uno studio sull’effettiva applicazione della legge

Secondo il rapporto dell'agenzia australiana per la sicurezza online, emerge che molti minori riescono a bypassare facilmente le restrizioni di età imposte dalle piattaforme social. Nel 2024, l'analisi ha rivelato che l'80% dei bambini di età compresa tra 8 e 12 anni era attivo sui social media, nonostante la maggior parte delle piattaforme richieda agli utenti di avere almeno 13 anni. Questo risultato evidenzia significative lacune nei meccanismi di verifica dell'età attualmente in atto.

I servizi come YouTube consentono l'accesso a utenti sotto i 13 anni, purché accompagnati da un adulto, e pertanto saranno esentati dal divieto imminente. Per altre piattaforme, come TikTok, sono stati introdotti strumenti per identificare gli utenti minoreni. Tuttavia, l'applicazione di questi strumenti non risulta uniforme e la questione dell'affidabilità della dichiarazione d'età risulta preoccupante. Tutti i servizi, con l'eccezione di Reddit, richiedono inserimento della data di nascita al momento della registrazione, ma non prevedono verifiche aggiuntive.

La visione di Meta e il futuro delle regole sui social

Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha espresso le proprie riserve, indicando che non è compito delle piattaforme garantire l'applicazione di limiti d'età, ma piuttosto delle app store. Questa posizione alimenta il dibattito sull'efficacia delle attuali regolamentazioni e sulla necessità di un sistema di verifica dell’età più robusto, capace di proteggere i minori.

Con l'avvicinarsi della data di entrata in vigore della legge, il confronto tra la necessità di proteggere i giovani e la libertà d'accesso ai social media si fa sempre più attuale. Il governo australiano dovrà affrontare la sfida di trovare un equilibrio che garantisca un ambiente sicuro, senza limitare eccessivamente la possibilità di accesso e connessione tra i giovani utenti. La questione delle violazioni delle norme da parte dei bambini e delle lacune nella verifica dell'età continuerà a sollevare interrogativi mentre il paese si prepara a adottare regolamenti sempre più stringenti.

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