Arduboy, un’icona di innovazione, in pericolo a causa delle nuove tariffe USA

Il fondatore di Arduboy, Kevin Bates, affronta gravi difficoltà economiche a causa delle nuove tariffe commerciali, minacciando la sostenibilità della sua azienda e il futuro dei giochi portatili.

Kevin Bates, fondatore di Arduboy, ha avviato un percorso innovativo nella creazione di giochi portatili e circuiti dal 2014. Con un’esperienza significativa come senior editor per riviste tecnologiche, Bates ha visto salire alle stelle il suo progetto grazie a un biglietto da visita virale che ha dato vita a un successo inaspettato. Tuttavia, il suo sogno di realizzare un profitto finalmente concreto ora si trova di fronte a un’onda di ostacoli derivanti dalle nuove tariffe imposte dal governo di Washington.

Il sogno di Arduboy si scontra con la realtà delle tariffe

Dopo dieci anni di lavoro, il percorso di Bates con Arduboy si presenta ora difficile. Sebbene le vendite abbiano superato il milione di dollari, gran parte di questo risultato è frutto del recente aumento degli ordinativi nel 2023 e 2024. Tuttavia, le nuove tariffe sul commercio imposte dall’amministrazione Trump, pari a un sorprendente 104 percento per le importazioni dalla Cina, mettono in discussione l’esistenza stessa della sua azienda. Bates ha espresso la sua frustrazione, affermando: “Mi piace creare circuiti e insegnare a fare giochi. Ora è tutto troppo.”

Seguici su Google News

Ricevi i nostri aggiornamenti direttamente nel tuo feed di
notizie personalizzato

Seguici ora

La principale difficoltà di Bates risiede nell’impossibilità di soddisfare l’intento della politica americana di riportare la produzione negli Stati Uniti. Nonostante le sue aspirazioni, non riesce a trovare produttori disposti a collaborare. “Nessuno in America risponde alle mie email, figuriamoci offrirti un prezzo competitivo,” ha affermato, chiarendo che l’auto-produzione non gli permetterebbe di guadagnare un salario dignitoso.

Con queste nuove restrizioni, le sue uniche opzioni sarebbero di alzare vertiginosamente i prezzi, trovare vie per eludere le tariffe o chiudere definitivamente Arduboy.

L’impatto devastante delle tariffe sul mercato dei giochi

Il sogno di Bates di mantenere viva Arduboy è legato a un delicato equilibrio economico: “Il fatto che Arduboy potesse esistere era un miracolo commerciale. Un singolo individuo in grado di produrre e distribuire un prodotto globale con margini che non sarebbero sostenibili per una grande azienda.” I margini di profitto per Bates erano compresi tra il 30 e il 50 percento. Con l’aumento delle tariffe, queste percentuali sarebbero annullate, rendendo impossibile la continuità dell’attività.

Ulteriori complicazioni giungono dalle tariffe di ritorsione cinesi, che comprendono una tassa del 34 percento sul processore prodotto in USA. Questo componente è il più costoso dell’intero sistema Arduboy, e Bates sembra sfiduciato sulla possibilità di trovare una soluzione praticabile in un panorama economico così complesso.

La speranza di un futuro attraverso il crowdfunding

Nonostante le gravi difficoltà, Bates non ha completamente perso la speranza. Ha parlato della possibilità di lanciare una campagna Kickstarter per un modello aggiornato di Arduboy, che includerebbe molteplici nuove funzionalità. Tuttavia, il suo principale interrogativo rimane il costo di produzione e l’impatto delle varie tasse sul prezzo finale. “Ho già visto il modello Arduboy FX Special Edition venduto a 99 dollari e lo considero eccessivo. Non voglio nemmeno pensare a un prezzo di 200 dollari per il nuovo modello,” ha commentato.

La soluzione ideata da Bates è quella di stoccare la merce in un luogo esente da dazi cinesi e gestire le vendite tramite drop-shipping, ma riconosce che non ha ancora trovato un piano concreto da parte del suo fornitore, il quale ha confermato che anche i loro clienti sono in situazioni simili.

Un’industria sotto pressione e le prospettive future

Agendo come professionista consapevole delle rigidità del mercato, Bates ha rivelato che i nuovi ordini, come il modello a banana di Arduboy, potrebbero affrontare ritardi doganali a causa delle recenti politiche commerciali. “I clienti americani devono essere pronti a pagare le tasse di importazione,” ha avvisato.

Riferendosi all’epidemia di ritardi potenziali, Bates ha descritto il sistema doganale statunitense come non preparato ad affrontare il volume di pacchi che ci si aspetta a causa dell’abolizione dell’esenzione de minimis. Da questo scenario, emerge chiaramente la complessità del contesto commerciale attuale, rendendo difficile per piccole imprese come Arduboy emergere.

Bates ha chiosato sulla situazione critica in cui si trova: “La guerra commerciale è una catastrofe totale per chi non ha la capacità di ristrutturarsi profondamente.” Con queste parole, solleva una questione importante per il futuro dell’arredo ludico e per le piccole e medie imprese in un ambiente sempre più competitivo e difficile.

Seguici su Telegram

Seguici su Telegram per ricevere le Migliori Offerte Tech

Unisciti ora