Apple in Brasile: la produzione del nuovo iPhone 16e avanza mentre i dazi colpiscono il mercato

Apple avvia la produzione dell’iPhone 16e in Brasile per ridurre l’impatto dei dazi statunitensi, diversificando le sue strategie di approvvigionamento e sfruttando vantaggi tariffari locali.

Negli ultimi anni, il conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina ha costretto le aziende a ripensare le proprie strategie di produzione. Tra queste, Apple si è trovata a dover affrontare i dazi imposti dal governo statunitense, spingendola a diversificare le sue operazioni. Recentemente, si è appreso che Apple ha avviato la produzione del nuovo iPhone 16e in Brasile, segno di un cambiamento significativo nelle sue strategie di approvvigionamento.

La produzione del nuovo iPhone 16e in brasile

Secondo quanto riportato da MacMagazine, Apple ha iniziato l’assemblaggio dell’iPhone 16e in Brasile sin dal suo lancio. Sebbene l’azienda avesse già assemblato iPhone nel Paese, in passato era solita attendere alcuni mesi prima di avviare la produzione locale dei modelli più recenti. Ora, questa prassi sembra appartenere al passato.

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I clienti che hanno acquistato un iPhone 16e in Brasile hanno notato una nuova etichetta sulla confezione, recante la scritta “Assembled in Brazil – Brazilian Industry”. Questa informazione è confermata anche dall’emporio online di Apple, il quale mostra un numero di modello terminante con “BR/A”, classificazione riservata ai prodotti assemblati in Brasile. Al contrario, gli iPhone importati da altri Paesi portano l’etichetta “BE/A”.

A ulteriore conferma, sono giunti documenti da Anatel, l’agenzia brasiliana delle telecomunicazioni, che attestano l’assemblaggio dell’iPhone 16e anche in Cina e India. In Brasile, il costo di un iPhone 16e si aggira intorno ai $890, ma è già possibile trovarlo a un prezzo inferiore di $670 presso alcuni rivenditori, vantaggio legato alle esenzioni tariffarie per la produzione locale. Negli Stati Uniti, lo stesso modello parte da $600.

Le strategie di apple per evitare i dazi

Secondo recenti indiscrezioni, Apple sta valutando di ampliare la capacità dei propri impianti in Brasile in collaborazione con Foxconn, il noto partner produttivo. Questo progetto è strategico per evitare i dazi imposti sui prodotti cinesi, in un contesto in cui il governo statunitense ha introdotto nuove tariffe. Nonostante siano state annunciate alcune esclusioni, un documento della Casa Bianca ha suggerito che la Cina potrebbe subire dazi fino al 245%.

Dalle notizie emerge che la Cina ha anche incrementato le tariffe sui prodotti statunitensi, complicando ulteriormente i rapporti commerciali. Al contrario, i prodotti provenienti dal Brasile hanno subito solo un dazio del 10%, motivo per cui Apple sta cercando di importare iPhone dal Brasile invece che dalla Cina. Prima che i dazi diventassero effettivi, Apple ha effettuato numerosi voli per il trasporto di iPhone e altri prodotti dalla Cina e dall’India.

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