Apple avanza verso la produzione nazionale dei chip: il primo stabilimento statunitense apre in Arizona

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Un recente rapporto mette in luce una svolta significativa nella produzione di chip per Apple, che si appresta a fare un grande passo avanti con l’apertura del suo primo stabilimento negli Stati Uniti dedicato alla fabbricazione dei processori della serie A. La struttura, situata in Arizona, è attesa per avviare la produzione di massa già nel corso di questo trimestre, confermando l’impegno di Apple verso la crescente autonomia produttiva sul suolo americano.

La fabbrica e il piano strategico di Apple

La fabbrica in Arizona, costruita dalla TSMC, non è solo un investimento per Apple, ma segna un capitolo cruciale in risposta al CHIPS Act statunitense. Questo provvedimento legislativo mira a rinvigorire la produzione interna di semiconduttori, riducendo così la dipendenza dagli approvvigionamenti cinesi e generando nuove opportunità di lavoro per gli americani. La creazione di stabilimenti nel territorio statunitense non si limita ai chip per Apple, ma rappresenta anche un tassello importante nella strategia per mantenere la competitività globale degli Stati Uniti nel settore tecnologico.

Inizialmente, l’avvio della produzione era previsto per il 2023, ma impreviste complicazioni hanno ritardato i tempi. Nonostante ciò, la produzione di chip a 2 nanometri è programmata per essere attuata non prima del 2028, lasciando l’attuale generazione di chip a 3 nanometri come standard per il momento. Questo scenario, però, non deve destare allarmismi, poiché i chip di terza generazione continuano a garantire prestazioni elevate e soddisfacenti per gli utenti.

I primi chip made in America: opportunità e sfide

I processori prodotti nell’impianto arizonano inizialmente si concentreranno su alcuni componenti del sistema S9 SiP, destinati ai nuovi dispositivi Apple, come la Serie 9 e l'Apple Watch Ultra 2, oltre al chip A16 Bionic, presente nell’iPhone 15 e 15 Plus. In futuro, si prevede che il sito possa espandere la propria produzione per includere anche chip per dispositivi più recenti.

Tuttavia, il percorso di Apple verso la produzione nazionale non è privo di controversie. Le scelte di assunzione della TSMC hanno suscitato polemiche, con accuse di aver importato molti lavoratori da Taiwan anziché reclutare personale locale. Questo approccio ha generato preoccupazioni sul rispetto delle politiche di assunzione americane e ha portato a una causa legale contro l'azienda, accusata di discriminazione nei confronti dei lavoratori americani.

Prospettive future: meno ritardi nelle forniture

Da una relazione di Nikkei, emerge che la fase di produzione sperimentale è stata superata e le strutture sono pronte a intraprendere la produzione di massa nella prossima parte dell’anno. Secondo fonti riservate, il primo lotto di chip prodotti in serie è atteso a breve, una volta completati i necessari controlli di qualità. Gli A-series processors, ideati da Apple, si distinguono per l’elevato livello di prestazioni e efficienza, e la loro produzione negli Stati Uniti potrebbe rinnovare la catena di approvvigionamento dell'azienda di Cupertino.

In termini pratici, ciò potrebbe tradursi in un minor numero di ritardi nella disponibilità dei dispositivi tecnologici più richiesti, permettendo ai consumatori di accedere più rapidamente agli ultimi modelli di iPhone. Con questa iniziativa, Apple si prepara a dispiegare un nuovo modello di produzione che potrebbe migliorare la resilienza della sua supply chain e ridurre l'impatto delle attuali tensioni globali nel settore della tecnologia.

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