La situazione di Apple sta per affrontare un aggiornamento significativo, con la Commissione Europea pronta a sanzionare l’azienda e a rivedere le norme riguardanti l’App Store. Secondo quanto riportato dal Financial Times, che cita fonti vicine alla vicenda, le multe non saranno però così severe come si pensava inizialmente. Il contesto di quest’azione si colloca in un cambio di leadership all’interno della Commissione, avvenuto lo scorso dicembre, il quale ha portato a una nuova strategia incentrata maggiormente sul rispetto delle norme da parte delle grandi aziende tecnologiche.
Si cambia la strategia della Commissione Europea
L’arrivo di nuovi leader all’interno della Commissione Europea ha segnato un cambiamento di rotta significativo. Le nuove autorità hanno espresso la volontà di concentrarsi sul rispetto degli obblighi legali da parte delle grandi aziende tecnologiche, piuttosto che sulla quantificazione di sanzioni potenzialmente miliardarie. Questo approccio mira quindi a favorire la compliance delle aziende con la normativa, abbandonando in parte la strategia delle multe drastiche che avrebbero potuto scatenare conflitti con gli Stati Uniti.
Il Digital Markets Act, introdotto per regolare le attività delle grandi piattaforme digitali e garantire una concorrenza leale nel mercato europeo, prevede sanzioni che possono arrivare fino al 10% del fatturato globale delle aziende. Ciò significa che Apple, se venisse multata al massimo, potrebbe trovarsi a dover pagare somme stratosferiche, nell’ordine di decine di miliardi di dollari. Tuttavia, le voci indicano che la Commissione sta cercando di mantenere le sanzioni in un range più contenuto, evitando così di superare questo tetto massimo.
Flessibilità delle sanzioni e relazioni con gli Stati Uniti
Le fonti consultate dal Financial Times suggeriscono che le multe che Apple potrebbe ricevere saranno molto modeste, non capaci di colpire in modo sostanziale l’operato dell’azienda. Questo approccio è stato in parte determinato dalla necessità di non inasprire ulteriormente i rapporti con l’amministrazione dell’ex presidente Trump. Quest’ultimo ha sempre mostrato una posizione contraria alle investigazioni condotte dall’Unione Europea nei confronti delle aziende tecnologiche americane.
Durante la sua campagna presidenziale, Trump ha rivelato di essere stato contattato direttamente da Tim Cook, CEO di Apple, il quale si è lamentato delle difficoltà che l’azienda stava affrontando a causa delle normative europee. È noto anche che Cook ha fatto una donazione significativa al fondo di inaugurazione di Trump, un dato che dimostra le strette relazioni tra il gigante tecnologico e la leadership statunitense.
Prospettive future e comunicazioni ufficiali
L’annuncio delle decisioni adottate dalla Commissione Europea è atteso per la prossima settimana, ma nel frattempo i dettagli delle misure verranno presentati oggi ai 27 stati membri dell’Unione. Questa fase cruciale segnerà un’ulteriore evoluzione nella regolamentazione delle grandi tecnologie e delle loro operazioni in Europa.
Il futuro di Apple e di altre aziende negli Stati Uniti è quindi ancora incerto, dato che il mercato europeo rappresenta una parte fondamentale delle loro strategie commerciali. Seguiremo da vicino l’andamento di questa situazione, che ha implicazioni non solo economiche, ma anche geopolitiche.