Accuse contro Meta: utilizzo di materiale piratato per l'addestramento dell'intelligenza artificiale

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Nel cuore dell'industria dell'intelligenza artificiale, Meta si trova ad affrontare gravi accuse riguardo all'uso di materiale coperto da copyright per l'addestramento dei suoi modelli. Questo include copie non autorizzate di libri ed eBook ottenuti tramite reti peer-to-peer come BitTorrent. Mentre l'azienda, nota per piattaforme come Facebook e Instagram, non ha mai negato di usare materiale protetto, sostiene di operare nel rispetto dei principi di "fair use". Tuttavia, la situazione si complica con l'emergere di nuove informazioni su come questo materiale sia stato acquisito.

Cosa prevede la dottrina del "fair use"

Negli Stati Uniti, il concetto di "fair use" gioca un ruolo cruciale nella regolamentazione dell'uso di opere protette da copyright. Questa dottrina permette certe eccezioni, in particolare per usi considerati corretti, come la critica, il commento, l'insegnamento e la ricerca. Tuttavia, esiste una distinzione importante: le pratiche che compromettono la possibilità del titolare di copyright di monetizzare la propria opera originale sono generalmente escluse da questa definizione. Ad esempio, l'uso di testi ottenuti illegalmente, come nei casi di download da fonti non autorizzate, sfida l'idea di correttezza e giustizia commerciale, ponendo interrogativi sull'operato di chi di queste opere ne trae profitto.

Le modalità di acquisizione del materiale da parte di Meta

Le recenti denunce verso Meta evidenziano non solo l'uso di materiale chiacchierato, ma anche il metodo di acquisizione degli stessi. È emerso che Meta avrebbe utilizzato BitTorrent per raccogliere dati da "biblioteche ombra", tra cui LibGen, rinomata per il suo vasto assortimento di testi accademici piratati. Questa pratica alimenta l'idea che Meta non fosse ignara della legalità discutibile dei contenuti scaricati. Un querelante ha chiesto il permesso di apportare modifiche alla denuncia, sottolineando l'intenzione di evidenziare la natura problematica del materiale con cui l'azienda ha scelto di lavorare.

La posizione di Meta di fronte alle nuove accuse

Meta ha risposto alle accuse affermando che le nuove affermazioni non apportano alcun fondamento giuridico per la revisione della denuncia. Sostiene che l'informazione relativa all'uso di libri da fonti terze, tra cui LibGen, fosse già nota. Resta da vedere come evolverà il caso, ma l'azienda è determinata a presentare la propria difesa, affermando la legittimità delle sue attività di acquisizione. Tuttavia, la situazione rischia di danneggiare ulteriormente la reputazione di Meta, già sotto pressione per quanto riguarda le questioni di copyright.

Implicazioni legali e obiettivi della querela

Il querelante ha manifestato l'intenzione di ottenere dettagli operativi riguardanti l'uso di BitTorrent da parte di Meta, chiedendo accesso ai log e alle impostazioni dei client torrent. In particolare, mira a raccogliere informazioni riguardanti le liste di peer e seed, per dimostrare che Meta fosse a conoscenza della distribuzione di materiale piratato. L'esito di questa azione legale potrebbe avere un impatto significativo sul modo in cui le aziende tecnologiche trattano contenuti protetti da copyright, specialmente nel campo dell'intelligenza artificiale, dove l'accesso ai dati è fondamentale.

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