Il 22 gennaio 1984 segna una data chiave nella storia della tecnologia e della pubblicità. In questo giorno, il primo Macintosh di Apple è stato presentato al grande pubblico attraverso il celebre spot "1984" durante il Super Bowl XVIII. Questo annuncio non solo ha rivoluzionato il modo di concepire la pubblicità, ma ha anche segnato un momento cruciale per il marchio Apple, affermandosi come un nome conosciuto a livello globale.
Il contesto dietro lo spot "1984"
Il concept dello spot "1984" è ispirato dall'opera letteraria di George Orwell, il quale profetizzava un futuro distopico dominato da una figura simile a Big Brother. Diretto da Sir Ridley Scott, famoso per film iconici come "Alien" e "Blade Runner", il video di un minuto è stato creato dall'agenzia pubblicitaria Chiat/Day. La narrazione del video inizia con il suono di un allarme e un gruppo di uomini calvi e vestiti di grigio che marcia verso uno schermo gigante in un ambiente industriale. Uno speaker minaccioso appare sullo schermo, raccontando un’ideologia oppressiva.
Nel mentre, una donna, vestita con abiti sportivi e una maglietta bianca con l'immagine di un Macintosh, viene inseguita da agenti in tenuta da sommossa. Mentre i soldati seguono il discorso del leader autoritario, la donna, armata di un martello gigante, si fa strada per distruggere lo schermo. Questo atto simboleggia la liberazione delle menti oppresse dalla tirannia dell'indottrinamento.
La reazione contrastante del consiglio di amministrazione di Apple
Nonostante l'impatto culturale del video, la reazione del consiglio di amministrazione di Apple fu tutt'altro che entusiasta. Durante una riunione interna, il fondatore Steve Jobs, entusiasta dello spot, lo definì "incredibile," ma la maggior parte dei membri del consiglio non condivise questa opinione. Mike Markkula, uno dei membri del consiglio, suggerì addirittura di cercare una nuova agenzia pubblicitaria. Secondo John Sculley, l'allora CEO di Apple, molti dei membri del consiglio avevano volti sconvolti e consideravano il video il “peggiore spot pubblicitario di sempre.”
A causa di queste reazioni scettiche, Sculley chiese all’agenzia di vendere l'aria pubblicitaria acquistata per il Super Bowl. Tuttavia, Jay Chiat, uno dei fondatori dell’agenzia, ignorò le istruzioni e mantenne la pubblicità. Si decise di trasmettere solo una versione ridotta, mentre il messaggio principale rimase in onda.
La svolta finale e il successo di Macintosh
Alla fine, Jobs e Wozniak si attivarono per difendere l'annuncio, con Wozniak che si offrì di coprire la metà dei costi dell'aria. Nonostante tali preoccupazioni iniziali, si decise di lanciare una campagna pubblicitaria di 100 giorni per il Macintosh, presentando il video durante il Super Bowl. Questo evento segnò l'inizio di una strategia pubblicitaria che si rivelò cruciale per il successo del prodotto e, di conseguenza, per la storia stessa della compagnia.
La decisione di trasmettere lo spot "1984" non solo salvò il lancio di Macintosh, ma cementò anche il posto di Apple come innovatore nel campo della tecnologia e del marketing. Chiat/Day continuò a collaborare con Apple per le pubblicità televisive fino al 2014, dimostrando l'importanza di una visione audace e creativa all'interno di un mercato competitivo.